La missione New Horizons, famosa per il suo sorvolo di Plutone nel 2015, si sta preparando per un nuovo compito: osservare Urano e Nettuno. Questi due lontani pianeti sono i meno visitati nel nostro sistema solare e offrono un’opportunità unica per i ricercatori di raccogliere ulteriori informazioni su di essi. Per aiutare in questo sforzo, la NASA sta cercando la collaborazione di astronomi dilettanti affinché inviino le loro osservazioni di Urano e Nettuno.

Finora, solo la sonda Voyager 2 ha brevemente visitato Urano e Nettuno in passato, limitando le informazioni che abbiamo su questi pianeti. Tuttavia, la sonda New Horizons offre una prospettiva retrospettiva dei pianeti dalla sua posizione nella Cintura di Kuiper, dove risiede Plutone. Il telescopio spaziale Hubble osserverà i lati illuminati dei pianeti, mentre New Horizons catturerà foto dei loro lati oscuri, con il Sole in lontananza.

Le osservazioni degli astronomi dilettanti sono cruciali per avere un quadro completo dei pianeti, in quanto possono tracciare caratteristiche come le caratteristiche luminose nelle atmosfere di Urano e Nettuno. Con un tempo di osservazione limitato per New Horizons e l’Hubble, i dati degli appassionati possono migliorare la nostra comprensione di questi mondi lontani.

Per contribuire, gli astronomi dilettanti possono pubblicare le loro immagini di Urano e Nettuno online utilizzando l’hashtag #NHIceGiants su X (precedentemente noto come Twitter) o Facebook. In alternativa, le immagini possono essere inviate online con informazioni rilevanti come la data, l’ora e il filtro utilizzato.

Attualmente, Urano e Nettuno sono visibili per la maggior parte della notte, con Urano che appare e scompare più tardi di Nettuno. Urano può essere trovato nella costellazione dell’Ariete, tra Giove e le Pleiadi, mentre Nettuno si trova a sud-ovest dei Pesci. Osservare questi pianeti lontani richiede pazienza e un telescopio di buone dimensioni, ma lo sforzo ne vale la pena per ampliare la nostra conoscenza dei mondi più lontani del sistema solare.

Fonti:
– NASA
– TheSkyX