In un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Nature, viene presentato uno studio che predice la possibilità della sesta estinzione di massa dalla scomparsa dei dinosauri nei prossimi 250 milioni di anni. Questo evento si origina dalla formazione di un nuovo supercontinente chiamato Pangea Ultima, che determinerebbe temperature elevate che potrebbero raggiungere i 70 gradi in alcune parti del mondo.

Attraverso modelli climatici realizzati con supercomputer, i ricercatori mostrano come gli estremi climatici si intensificherebbero drasticamente quando i continenti si fondono, creando un supercontinente caldo, secco e in gran parte inabitabile. Queste alte temperature aumenterebbero ulteriormente man mano che il Sole diventa più brillante e riscalda la Terra.

I processi tettonici che portano alla formazione dei supercontinenti porterebbero anche a eruzioni vulcaniche più frequenti, rilasciando grandi quantità di diossido di carbonio nell’atmosfera e riscaldando ulteriormente il pianeta. Sebbene i mammiferi si siano evoluti per adattarsi alle temperature fredde, la loro tolleranza alle temperature più alte è limitata, rendendoli vulnerabili a un calore eccessivo prolungato.

Le simulazioni climatiche mostrano che nello scenario di Pangea Ultima, gran parte del supercontinente avrebbe temperature superiori ai 40 gradi, rendendolo un luogo inospitale per la maggior parte dei mammiferi. Le regioni lontane dagli oceani diventerebbero deserti inabitabili, ad eccezione di alcuni mammiferi molto specifici. In questo scenario estremo, solo l’8% della superficie del pianeta sarebbe abitabile, rispetto al 66% attuale.

In conclusione, anche se la Terra rimarrà all’interno della zona abitabile tra 250 milioni di anni, la formazione di un supercontinente con alti livelli di diossido di carbonio renderà la maggior parte del mondo inabitabile per i mammiferi, inclusi gli esseri umani. Queste scoperte suggeriscono che la distribuzione della massa terrestre potrebbe essere un fattore cruciale nell’abitabilità di un lontano mondo.

Fonti:
– Nature (riferimento scientifico di autorità)
– Modelli climatici (metodo utilizzato nella ricerca)
– Supercontinenti (fenomeno geologico)
– Estinzione di massa (evento storico)
– Temperature estreme (conseguenza del riscaldamento globale)