Il Mozi, il nuovo telescopio ad ampio campo di esplorazione (WFST) della Cina, ha ufficialmente iniziato le sue operazioni. Questo telescopio, situato nell’Osservatorio della Montagna Viola nella provincia di Qinghai, è il più grande del suo genere fino ad oggi. Con un diametro di 2,5 metri e situato a 4.200 metri sul livello del mare, si trova in mezzo a un paesaggio desertico in cui la luce non interferirà con le sue misurazioni.
L’obiettivo del Mozi è osservare il cielo dell’emisfero nord della Terra una volta ogni tre notti. Ciò consentirà agli scienziati cinesi di rilevare eventi astronomici dinamici ed espandere le loro conoscenze cosmologiche nei prossimi decenni. Inoltre, si prevede che nel tempo diventerà un sistema di sorveglianza spaziale e di allarme precoce per possibili meteoriti che potrebbero cadere sul territorio cinese.
Per ottenere la prima immagine del Mozi, il team responsabile ha dovuto combiare 150 fotografie scattate alla Galassia di Andromeda durante diverse notti di osservazione continua. Grazie alle capacità del WFST di catturare la luce di ampie estensioni del cielo, è stato possibile ritrarre con maggiore fedeltà la galassia, che presenta sempre difficoltà per gli astronomi.
Il nome Mozi fa riferimento al filosofo cinese Mozi, che fondò la scuola del moismo nel V secolo a.C. Questo movimento di pensiero si contrappose al confucianesimo e al taoismo e promuoveva l’amore reciproco, il pacifismo e l’utilitarismo rigoroso.
La Cina sta conducendo vari progetti legati all’osservazione spaziale. Oltre al Mozi, è prevista la costruzione di 30 telescopi con diverse capacità sulle montagne circostanti, con l’obiettivo di trasformare questa regione nella più grande base di osservazione astronomica dell’Asia. Inoltre, la Cina dispone di una rete di 313 radioantenne per rilevare le emissioni del Sole, del radiotelescopio FAST che cerca segni di vita extraterrestre e del telescopio spaziale Xuntian, che si concentrerà sulla raccolta di dati per risolvere l’espansione dell’universo e le sue cause.
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